Partiamo dal presupposto che non c’è un olio più adatto per la carne, uno per il pesce, uno per le verdure. Per abbinare l’olio al cibo, vi suggerisco di usare l’istinto. Abbandonatevi a quell’assaggio curioso che ci porta più spesso a scelte corrette. Ponete come principio che esiste una sorta di distinzione di base, che vede gli oli distinti in tre grandi gruppi: oli dal fruttato leggero, dal fruttato medio e dal fruttato intenso. Ovviamente in medio stat virtus e quindi se la scelta cade sui fruttati medi, non ci si sbaglierà mai. L’ideale quindi sarebbe tenere pronti in casa almeno tre tipi di oli, per poi essere stimolati a giocare con gli abbinamenti al momento della preparazione.
La cosa si farà più interessante ancora quando vi si presenterà all’assaggio l’olio nuovo a crudo, magari non filtrato. Vi renderete conto allora che l’olio in questo caso non potrà rappresentare un condimento, ma sarà un ingrediente di carattere, un attore principale. E lì la scelta del cibo sarà importante, per accompagnare e per valorizzare la freschezza e l’intensità di questo nuovo ingrediente. Scegliete piuttosto delle zuppe dal sapore intenso, del pane fresco profumato, delle verdure di stagione. Quelle autunnali sono perfette: broccoli, verze, cime di rapa e l’immancabile zucca, magari cotta al forno. Abbandonatevi quindi al gusto potente dell’olio nuovo, al suo aroma netto e marcato, alla sua struttura robusta e… buon viaggio sensoriale!