Quella di Giancarlo Turri è una storia che parla di passione e olio. Il padre, Mario Turri, era castaldo di una prestigiosa villa veneta ed è in questa atmosfera che Giancarlo ha iniziato a scoprire la sua passione per la coltivazione dell’olivo.
Studiò presso la Scuola agraria di Marzana e divenne anche lui, come il padre, castaldo di una villa. Il mondo contadino era però destinato a scomparire o comunque a cambiare forma, per questo Giancarlo decise di crearsi uno spazio suo in cui coltivare la passione per la terra e per i suoi frutti. Nel 1951 fondò il frantoio “Turri” che da allora ha continuato a crescere e in cui, ancora oggi, noi figli portiamo avanti la stessa filosofia di qualità e ricerca.
Giancarlo Turri era un imprenditore, un olivicoltore un frantoiano ma anche uno sportivo. Si batteva per promuovere lo sport e l’alimentazione sana. Un articolo dell’Arena degli anni ‘40 riporta queste parole: “Ha messo nella contesa il meglio della sua energia di giovanissimo tra i giovani. Ha tentato l’impossibile…”.
Nel 2014 gli è stata dedicata l’annuale corsa organizzata dalla Fiasp, il Memorial “Giancarlo Turri” che attraversa gli olivi e le vigne del Garda.
La sua prima passione era però sempre l’olio, della cui cultura si fece sempre promotore. Fu il primo nella zona del Garda a creare un laboratorio di analisi sensoriale dell’olio, facendosi fare personalmente i bicchieri per l’assaggio a Murano.