1. BENVENUTI

Caro visitatore, benvenuto al Frantoio Fratelli Turri. Ci troviamo a Cavaion Veronese, a due passi dal lago di Garda, il lago più grande d’Italia. La presente audioguida ti aiuterà ad immergerti nel mondo dell’olio extra vergine di oliva e a scoprirne tutti i segreti. Segui le varie tappe per conoscere questo importante prodotto e come, dalla pianta dell’olivo, si arrivi alla singola bottiglia. Ti auguriamo una buona visita.

Caro visitatore, benvenuto al Frantoio Fratelli Turri. Ci troviamo a Cavaion Veronese, a due passi dal lago di Garda, il lago più grande d’Italia. La presente audioguida ti aiuterà ad immergerti nel mondo dell’olio extra vergine di oliva e a scoprirne tutti i segreti. Segui le varie tappe per conoscere questo importante prodotto e come, dalla pianta dell’olivo, si arrivi alla singola bottiglia. Ti auguriamo una buona visita.

2. STORIA E POSIZIONE

       Il Frantoio dei Fratelli Turri nasce nel 1951, per iniziativa di Giancarlo Turri, figlio di Mario, castaldo di una grande azienda agricola di una ricca famiglia veronese. Il castaldo era colui che, in passato, amministrava, per conto dei proprietari, tutte le attività da svolgersi nel fondo agricolo. Giancarlo ereditò, in particolare, la passione per l’olivicoltura che lo portò ad aprire un suo frantoio, dove negli anni successivi iniziarono a lavorare anche i figli, attuali proprietari. Oggi l’azienda Turri porta avanti l’amore per la tradizione, ereditata dagli antenati, unendola con la continua ricerca di nuove metodologie, per garantire un prodotto sempre di qualità.

Il frantoio si trova al centro di un territorio unico: il lago di Garda, a pochi km dalle città di Verona e Venezia. Qui, tra le colline ricche di rinomati oliveti e vigneti, le fertili campagne sono accompagnate da scorci suggestivi e incantevoli. Un microclima mite, con escursioni termiche moderate, rende possibile la vita e la coltivazione dell’olivo, pianta tipicamente mediterranea, anche qui, nonostante ci troviamo nel nord Italia. Proprio per tale peculiarità climatica la coltura olivicola è presente da tempi antichissimi, caratterizzando indelebilmente il suggestivo paesaggio. Se desideri approfondire meglio la storia della diffusione dell’olivicoltura e dell’uso dell’olio nel bacino del Mediterraneo e sulle colline del lago di Garda, troverai all’interno della sala del frantoio moderno degli esaurienti pannelli informativi. Non perderteli!

       Il Frantoio dei Fratelli Turri nasce nel 1951, per iniziativa di Giancarlo Turri, figlio di Mario, castaldo di una grande azienda agricola di una ricca famiglia veronese. Il castaldo era colui che, in passato, amministrava, per conto dei proprietari, tutte le attività da svolgersi nel fondo agricolo. Giancarlo ereditò, in particolare, la passione per l’olivicoltura che lo portò ad aprire un suo frantoio, dove negli anni successivi iniziarono a lavorare anche i figli, attuali proprietari. Oggi l’azienda Turri porta avanti l’amore per la tradizione, ereditata dagli antenati, unendola con la continua ricerca di nuove metodologie, per garantire un prodotto sempre di qualità.

Il frantoio si trova al centro di un territorio unico: il lago di Garda, a pochi km dalle città di Verona e Venezia. Qui, tra le colline ricche di rinomati oliveti e vigneti, le fertili campagne sono accompagnate da scorci suggestivi e incantevoli. Un microclima mite, con escursioni termiche moderate, rende possibile la vita e la coltivazione dell’olivo, pianta tipicamente mediterranea, anche qui, nonostante ci troviamo nel nord Italia. Proprio per tale peculiarità climatica la coltura olivicola è presente da tempi antichissimi, caratterizzando indelebilmente il suggestivo paesaggio. Se desideri approfondire meglio la storia della diffusione dell’olivicoltura e dell’uso dell’olio nel bacino del Mediterraneo e sulle colline del lago di Garda, troverai all’interno della sala del frantoio moderno degli esaurienti pannelli informativi. Non perderteli!

3. L'OLIVETO

       Se ti guardi adesso intorno con attenzione noterai che sotto ad ogni albero di olivo c’è una piccola targa con una scritta. Si tratta del nome della varietà o cultivar di olivo a cui quell’albero appartiene. Nel nostro piccolo oliveto si contano ben 27 diverse varietà provenienti da varie regioni d’Italia. Pensa che nella penisola italiana ne esistono più di 500! Ogni varietà presenta caratteristiche diverse nel fusto, nelle foglie, nelle dimensioni del frutto e nel gusto dell’olio che produce all’interno di questo. Una pianta di olivo inizia a produrre attorno al quarto/quinto anno di vita, raggiungendo la piena produttività al nono/decimo anno. In natura può raggiungere 15/20 metri di altezza, anche se in queste aree collinari, troverai piante generalmente mantenute più basse, per facilitare la raccolta. Si tratta di una pianta molto longeva, che può vivere e continuare a produrre, per secoli. Anche qui sul lago di Garda si trovano piante con più di 500 anni! Le sue foglie hanno forma ovale allungata, color verde scuro da un lato e bianco argento sull’altro. Si tratta di una pianta sempreverde: infatti non perde mai le foglie, neanche in autunno-inverno.

       Se ti guardi adesso intorno con attenzione noterai che sotto ad ogni albero di olivo c’è una piccola targa con una scritta. Si tratta del nome della varietà o cultivar di olivo a cui quell’albero appartiene. Nel nostro piccolo oliveto si contano ben 27 diverse varietà provenienti da varie regioni d’Italia. Pensa che nella penisola italiana ne esistono più di 500! Ogni varietà presenta caratteristiche diverse nel fusto, nelle foglie, nelle dimensioni del frutto e nel gusto dell’olio che produce all’interno di questo. Una pianta di olivo inizia a produrre attorno al quarto/quinto anno di vita, raggiungendo la piena produttività al nono/decimo anno. In natura può raggiungere 15/20 metri di altezza, anche se in queste aree collinari, troverai piante generalmente mantenute più basse, per facilitare la raccolta. Si tratta di una pianta molto longeva, che può vivere e continuare a produrre, per secoli. Anche qui sul lago di Garda si trovano piante con più di 500 anni! Le sue foglie hanno forma ovale allungata, color verde scuro da un lato e bianco argento sull’altro. Si tratta di una pianta sempreverde: infatti non perde mai le foglie, neanche in autunno-inverno.

4. DAL FIORE AL FRUTTO

       A seconda del periodo dell’anno in cui stai visitando il nostro oliveto, potrai assistere a una diversa fase del ciclo vitale della pianta. Nel mese di marzo è possibile assistere alla potatura: i rami vengono tagliati per mantenere e rinnovare una chioma omogenea. Tra aprile e inizio giugno l’olivo fiorisce, con piccoli fiorellini bianchi disposti a grappolo (le mignole). L’impollinazione avviene soprattutto per via anemofila, cioè senza l’aiuto di insetti impollinatori ma grazie al vento. Il lago di Garda per questo è una zona molto fortunata, poiché soffiano quasi giornalmente leggeri venti termici. Da giugno in poi alcuni di questi fiori si trasformano in frutto: l’oliva. Inizialmente molto piccola, nel corso dell’estate aumenta di dimensioni a seconda della cultivar o varietà. Nel corso dei mesi di settembre/ottobre comincia il fenomeno dell’invaiatura: le olive cioè iniziano a maturare e a cambiare colore, diventando, da verdi, sempre più scure, fino ad assumere un colore viola/nero. Se stai visitando il nostro frantoio in questo periodo potrai notare che alcune varietà, come il Leccino, maturano prima e quindi presentano più olive scure, altre invece, come la Casaliva, hanno ancora molte olive verdi. A differenza di quanto alcuni credono, non esistono olive verdi o nere ma il colore dipende solamente dal momento della raccolta e quindi della maturazione!

       A seconda del periodo dell’anno in cui stai visitando il nostro oliveto, potrai assistere a una diversa fase del ciclo vitale della pianta. Nel mese di marzo è possibile assistere alla potatura: i rami vengono tagliati per mantenere e rinnovare una chioma omogenea. Tra aprile e inizio giugno l’olivo fiorisce, con piccoli fiorellini bianchi disposti a grappolo (le mignole). L’impollinazione avviene soprattutto per via anemofila, cioè senza l’aiuto di insetti impollinatori ma grazie al vento. Il lago di Garda per questo è una zona molto fortunata, poiché soffiano quasi giornalmente leggeri venti termici. Da giugno in poi alcuni di questi fiori si trasformano in frutto: l’oliva. Inizialmente molto piccola, nel corso dell’estate aumenta di dimensioni a seconda della cultivar o varietà. Nel corso dei mesi di settembre/ottobre comincia il fenomeno dell’invaiatura: le olive cioè iniziano a maturare e a cambiare colore, diventando, da verdi, sempre più scure, fino ad assumere un colore viola/nero. Se stai visitando il nostro frantoio in questo periodo potrai notare che alcune varietà, come il Leccino, maturano prima e quindi presentano più olive scure, altre invece, come la Casaliva, hanno ancora molte olive verdi. A differenza di quanto alcuni credono, non esistono olive verdi o nere ma il colore dipende solamente dal momento della raccolta e quindi della maturazione!

5. IL METODO TRADIZIONALE

     Tra il mese di ottobre e dicembre le olive vengono raccolte e lavorate. In questo periodo infatti, al giusto grado di maturazione, la quantità e qualità dell’olio al loro interno, raggiungono il livello ottimale. Quello che da sempre l’uomo ha cercato di fare è stato quindi trovare il metodo migliore per riuscire ad estrarre più olio possibile, contenuto in micro celle all’interno principalmente della polpa dell’oliva. Dai tempi dei romani e per lunghi secoli successivamente si è usato il cosiddetto metodo tradizionale o a fasi, che potete seguire qui grazie alla ricostruzione di un antico frantoio della metà del 1700. Le olive venivano schiacciate grazie all’uso di pesanti ruote di pietra, fatte girare da molini o animali. La pasta così ottenuta veniva poi spalmata su dei dischi di juta (o più recentemente in fibre sintetiche) chiamati fiscoli, che venivano poi impilati sotto una pressa. Grazie alla pressione era possibile estrarre le parti liquide (olio e acqua) dalle parti solide, che restavano intrappolate nei fiscoli. Lasciando poi decantare o centrifugando questi liquidi era infine possibile separare l’olio, più leggero, dall’acqua. Si tratta di un metodo che presenta tuttavia dei difetti e che infatti negli ultimi decenni è stato sostituito da frantoi moderni detti a ciclo continuo, come quello attualmente in uso presso Turri e che vedremo più tardi nel nostro percorso. Innanzitutto, l’ossigeno che viene in contatto con il prodotto nelle varie fasi può rovinarne la qualità, così come la difficoltà di pulire correttamente i macchinari. Proseguiamo adesso la nostra visita all’interno della sala degli Antichi Mestieri: alla fine del vialetto, arrivato di fronte al negozio, sali le scalette che troverai sulla sinistra. Attenzione questa fase della visita potrebbe non essere sempre disponibile nel caso in cui la sala fosse già occupata: presta attenzione all’eventuale catena e, se non accessibile, torna più tardi, alla fine del tour.

     Tra il mese di ottobre e dicembre le olive vengono raccolte e lavorate. In questo periodo infatti, al giusto grado di maturazione, la quantità e qualità dell’olio al loro interno, raggiungono il livello ottimale. Quello che da sempre l’uomo ha cercato di fare è stato quindi trovare il metodo migliore per riuscire ad estrarre più olio possibile, contenuto in micro celle all’interno principalmente della polpa dell’oliva. Dai tempi dei romani e per lunghi secoli successivamente si è usato il cosiddetto metodo tradizionale o a fasi, che potete seguire qui grazie alla ricostruzione di un antico frantoio della metà del 1700. Le olive venivano schiacciate grazie all’uso di pesanti ruote di pietra, fatte girare da molini o animali. La pasta così ottenuta veniva poi spalmata su dei dischi di juta (o più recentemente in fibre sintetiche) chiamati fiscoli, che venivano poi impilati sotto una pressa. Grazie alla pressione era possibile estrarre le parti liquide (olio e acqua) dalle parti solide, che restavano intrappolate nei fiscoli. Lasciando poi decantare o centrifugando questi liquidi era infine possibile separare l’olio, più leggero, dall’acqua. Si tratta di un metodo che presenta tuttavia dei difetti e che infatti negli ultimi decenni è stato sostituito da frantoi moderni detti a ciclo continuo, come quello attualmente in uso presso Turri e che vedremo più tardi nel nostro percorso. Innanzitutto, l’ossigeno che viene in contatto con il prodotto nelle varie fasi può rovinarne la qualità, così come la difficoltà di pulire correttamente i macchinari. Proseguiamo adesso la nostra visita all’interno della sala degli Antichi Mestieri: alla fine del vialetto, arrivato di fronte al negozio, sali le scalette che troverai sulla sinistra. Attenzione questa fase della visita potrebbe non essere sempre disponibile nel caso in cui la sala fosse già occupata: presta attenzione all’eventuale catena e, se non accessibile, torna più tardi, alla fine del tour.

6. LA SALA DEGLI ANTICHI MESTIERI

         All’interno della “Sala degli Antichi Mestieri” è allestita in forma permanente una collezione di antichi attrezzi del mondo agricolo. “Il primo uomo fu un contadino, e ogni nobiltà storica riposa sull’agricoltura”: con questa citazione di Ralph Waldo Emerson si vuole ricordare l’importanza del mondo dell’agricoltura: il lavoro dei campi, plasmare la natura vivendo in armonia con essa, godere dei frutti raccolti, frutto della fatica e della paziente attesa. In un angolo sono presenti anche alcuni tipici attrezzi usati nel mondo dell’olivicoltura, come una tradizionale scala a pioli o le reti utilizzate per la raccolta. Questa attività, nelle zone del lago di Garda, viene ancora praticata quasi totalmente a mano: dopo aver steso delle grandi reti sotto le piante, si scuotono o si pettinano i rami per farvi cadere sopra le olive, che vengono poi raccolte in cassette e trasportate al frantoio. Ogni pianta può produrre tra i 30 e i 60 kg di olive. Vengono utilizzate solo le olive raccolte direttamente dalla pianta e non quelle eventualmente già cadute a terra. Per garantire la migliore qualità le olive vanno lavorate nel più breve tempo possibile, meglio nelle prime 24-48h dalla raccolta. Il periodo della raccolta, sul lago di Garda tra ottobre e dicembre, coincide quindi anche con la produzione di olio. In questa sala è possibile guardare un breve filmato sull’azienda e la produzione dell’olio extra vergine di oliva. Se ti fa piacere, fermati a guardarlo prima di proseguire nel frantoio moderno, che puoi raggiungere proseguendo dritto una volta scese le scale.

         All’interno della “Sala degli Antichi Mestieri” è allestita in forma permanente una collezione di antichi attrezzi del mondo agricolo. “Il primo uomo fu un contadino, e ogni nobiltà storica riposa sull’agricoltura”: con questa citazione di Ralph Waldo Emerson si vuole ricordare l’importanza del mondo dell’agricoltura: il lavoro dei campi, plasmare la natura vivendo in armonia con essa, godere dei frutti raccolti, frutto della fatica e della paziente attesa. In un angolo sono presenti anche alcuni tipici attrezzi usati nel mondo dell’olivicoltura, come una tradizionale scala a pioli o le reti utilizzate per la raccolta. Questa attività, nelle zone del lago di Garda, viene ancora praticata quasi totalmente a mano: dopo aver steso delle grandi reti sotto le piante, si scuotono o si pettinano i rami per farvi cadere sopra le olive, che vengono poi raccolte in cassette e trasportate al frantoio. Ogni pianta può produrre tra i 30 e i 60 kg di olive. Vengono utilizzate solo le olive raccolte direttamente dalla pianta e non quelle eventualmente già cadute a terra. Per garantire la migliore qualità le olive vanno lavorate nel più breve tempo possibile, meglio nelle prime 24-48h dalla raccolta. Il periodo della raccolta, sul lago di Garda tra ottobre e dicembre, coincide quindi anche con la produzione di olio. In questa sala è possibile guardare un breve filmato sull’azienda e la produzione dell’olio extra vergine di oliva. Se ti fa piacere, fermati a guardarlo prima di proseguire nel frantoio moderno, che puoi raggiungere proseguendo dritto una volta scese le scale.

7. IL FRANTOIO MODERNO

      In questo spazio dell’azienda si trovano i macchinari che costituiscono il frantoio moderno. Se stai visitando l’azienda tra fine dicembre e inizio ottobre li troverai sicuramente spenti poiché le olive devono essere lavorate fresche subito dopo la raccolta e quindi sono in funzione solo durante il periodo della raccolta. Il frantoio è il cuore della nostra azienda, dove i fratelli Turri producono l’olio con cura e attenzione, cercando di preservare i migliori gusti e profumi dal frutto dell’oliva. Si tratta di un lavoro per cui è necessaria grande esperienza e passione, che, con l’aiuto delle più moderne tecnologie, permettono di ottenere la migliore qualità. All’interno della sala sono presenti anche vecchi macchinari, non più utilizzati. Segui i commenti successivi per scoprire come funziona invece un moderno sistema a ciclo continuo, dove le olive, arrivate al frantoio dagli oliveti, separate all’esterno dalle foglie residue e lavate con acqua, vengono frante, gramolate e la polpa ottenuta centrifugata per estrarre l’olio.

      In questo spazio dell’azienda si trovano i macchinari che costituiscono il frantoio moderno. Se stai visitando l’azienda tra fine dicembre e inizio ottobre li troverai sicuramente spenti poiché le olive devono essere lavorate fresche subito dopo la raccolta e quindi sono in funzione solo durante questo periodo. Il frantoio è il cuore della nostra azienda, dove i fratelli Turri producono l’olio con cura e attenzione, cercando di preservare i migliori gusti e profumi dal frutto dell’oliva. Si tratta di un lavoro per cui è necessaria grande esperienza e passione, che, con l’aiuto delle più moderne tecnologie, permettono di ottenere la migliore qualità. All’interno della sala sono presenti anche vecchi macchinari, non più utilizzati. Segui i commenti successivi per scoprire come funziona invece un moderno sistema a ciclo continuo, dove le olive, arrivate al frantoio dagli oliveti, separate all’esterno dalle foglie residue e lavate con acqua, vengono frante, gramolate e la polpa ottenuta centrifugata per estrarre l’olio.

8. IL FRANGITORE

          Il frangitore è un macchinario che all’apparenza sembra davvero piccolo in confronto alle grosse macine di pietra del passato. Tuttavia, grazie ad un sistema a martelli a 2200 giri al minuto è in grado di frangere molti kg di olive all’istante, permettendo di mantenere tutta la freschezza e le proprietà del frutto. Lavorando in un macchinario chiuso si riduce l’ossidazione e si riescono a trattenere le leggere e preziose sostanze volatili dell’olio (come i polifenoli, gli antiossidanti naturali dell’olio).

          Il frangitore è un macchinario che, in confronto alle grosse macine di pietra del passato, sembra davvero piccolo. Tuttavia, grazie ad un sistema a martelli a 2200 giri al minuto è in grado di frangere molti kg di olive all’istante, permettendo di mantenere tutta la freschezza e le proprietà del frutto. Lavorando in un macchinario chiuso si riduce l’ossidazione e si riescono a trattenere le leggere e preziose sostanze volatili dell’olio (come i polifenoli, gli antiossidanti naturali dell’olio).