Il detto dice “olio nuovo e vino vecchio”, ma di fronte a tante domande che ci vengono poste sulla “scadenza dell’olio” pensiamo sarebbe meglio chiarire cosa si intende per olio vecchio, dal momento che la dicitura “consumarsi preferibilmente” lascia certo spazio a mille dubbi e perplessità.
L’olio extra vergine d’oliva si considera migliore quando è fresco; dopo un anno comincia ad acquistare un sapore leggermente più dolce, che alcuni preferiscono, ma che rivela invece l’inizio del processo di ossidazione; rimangono le ottime qualità nutritive ma sarà certamente meno apprezzato da chi preferisce quel leggero piccante e i profumi fruttati caratteristici dell’olio nuovo.
L’olio extravergine d’oliva non scade, soprattutto non danneggia la salute, e dopo i due anni continua a essere commestibile. Perde però le sue proprietà organolettiche il suo aroma iniziale, cambia colore e limpidezza; dal terzo anno in poi non è più consigliabile per il consumo alimentare.
Ovviamente tra olio filtrato e olio non filtrato la durata cambia. Il non filtrato, anche se conservato bene, dura di meno, mentre il filtrato dura almeno 18 mesi.
Da precisare che per legge un olio d’oliva deve essere consumato entro 18 mesi, dalla data di imbottigliamento.