Sembra che l’olivo ci arrivi da un terra compresa tra il Caucaso, l’altopiano iranico, le coste della Siria e della Palestina. Da qui sembra che sia avvenuta la sua penetrazione in Asia Minore, Africa e Grecia. Scrive Maria Vittoria Divincenzo, autrice di numerose opere di botanica: “E’ una pianta meravigliosa, longeva e dignitosa, di una bellezza semplice, data soprattutto dalla sua chioma ariosa, persistente, verde argentea, e da un tronco che, per quanto contorto e annodato possa presentarsi, è quasi il simbolo della vitalità e della capacità rigenerativa, giacché non lo si ritrova uguale in nessuna altra specie arborea da frutto.” Parole che ci portano ad una simbologia senza confini.
I greci antichi consideravano l’olivo pianta sacra e la usavano per fare delle corone con cui cingevano gli atleti vincitori delle olimpiadi. Per i Romani era simbolo insigne per uomini illustri. Per gli Ebrei era simbolo della giustizia e della sapienza. Infine, nella religione cristiana la pianta d’olivo ricopre diverse simbologie, riportandoci alla sua forma e natura. L’olivo diventò il simbolo di rigenerazione e simbolo di pace.