Il nocciolino, sottoprodotto della lavorazione delle olive, è il combustibile che permette al nostro nuovo impianto termico di scaldare interamente il nostro frantoio. Il nostro obiettivo: dare un taglio a sprechi e emissioni
Da sempre siamo attenti all’ambiente e all’aria che respiriamo. Cerchiamo, anche attraverso processi aziendali virtuosi di economia circolare, di proteggerli. Perché amare e rispettare il nostro territorio, per noi, è un atto d’amore. Un gesto naturale.
Per questo motivo abbiamo acquistato un nuovo impianto termico che utilizza come combustibile il nocciolino di sansa, un sottoprodotto ottenuto dalla lavorazione delle olive.
Ogni anno le olive vengono lavorate seguendo due processi. Il primo consiste nella separazione tra olio e sansa umida, il secondo divide quest’ultima dal nocciolino.
Il quantitativo di nocciolino derivante dal processo di separazione si aggira attorno al 9-10% del peso delle olive trasformate, tra le 135 e le 200 tonnellate, che ora diventano combustibile da riutilizzare. La polpa inutilizzata, invece, viene inviata ad un impianto a biogas destinato alla produzione di energia pulita. In questo modo riusciamo a riutilizzare ciò che altrimenti verrebbe gettato via. Non solo: con il nuovo impianto a nocciolino abbiamo più che dimezzato le emissioni di anidride carbonica, contribuendo così a rendere l’aria più pulita.
Grazie alla combustione del nocciolino è possibile riscaldare l’intero edificio: 21.000 metri cubi che comprendono la produzione, gli uffici e il punto vendita.
In un solo gesto, quindi, abbiamo contribuito sia a salvaguardare l’ambiente che a migliorare la qualità dell’aria, riutilizzando il nocciolino delle olive e riducendo le emissioni.