In queste giornate di attesa, che precedono la vigilia di Natale,
sono tanti i preparativi, tra i regali, gli auguri e i pensieri di come organizzare la giornata di Natale. Ecco che con il tempo si è persa un po’ la tradizione della cena della vigilia, come si usava un tempo. Dice un vecchio detto: ci no magna de ojo la vigilia de Nadal more come n’animal. Una volta, quando il ritmo delle giornate era un po’ diverso, ci si dedicava alla delicata preparazione del baccalà, che partiva tre giorni prima con l’ammollo in acqua. Presto posteremo una ricetta veronese.
Questo perché alla vigilia bisognava mangiare di magro. Una volta si mangiava anche la megiazza, una speciale focaccia di farina gialla, finocchi, melassa ed uva passa, cotta in padella. Oggi si preferiscono preparare i più veloci bigoli con le sardele, i cavoli ricci conditi con l’olio nuovo e come dolce d’obbligo, il mandorlato, la cui presenza sulla tavola fa così tanto Natale!