L’àola, l’alborella, è un piccolo pesce del Garda adatto alla frittura, ma ancor più buono se preparato in salamoia, come sugo degli spaghetti al torchio: i bìgoi co le àole. Se trovate qualcuno che l’estate scorsa si è cimentato in questa tradizionale e semplice preparazione delle antichissime àole salé, sarà molto semplice preparare una pasta. Le àole si distendono su graticci al sole, per 3-4 ore finché sono “appassite”. Poi si mettono in barili e si pigiano alternate a strati di sale da cucina. Dopo un mese circa si possono consumare.
I bìgoi co le àole
Ingredienti per 4 persone:
320 g di bigoli (possibilmente al torchio), 1 dl di olio extravergine di oliva Garda DOP, 150 g di alborelle in salamoia, uno spicchio d’aglio.
Preparazione:
Asciugate le alborelle dalla salamoia senza lavarle. Privatele di testa e coda e tagliatele a pezzetti. In una padella, scaldate parte dell’olio, aggiungete lo spicchio d’aglio in camicia e quindi le alborelle e cuocete per 10 minuti. Togliete l’aglio, spegnete il fuoco ed aggiungete il rimanente olio crudo. Cuocete i bigoli in abbondante acqua con poco sale (il sugo è già abbondantemente salato). Scolateli, metteteli in una pirofila e conditeli con la salsa. A piacere, si possono aggiungere alla salsa, durante la preparazione, altri aromi, come ad esempio alloro, rosmarino e salvia.