A differenza di altre colture, come la vite, che impegna il contadino quasi tutto l’anno, l’olivo lascia un po’ di respiro al coltivatore, in estate e in autunno. Se leggiamo un testo della prima metà del Settecento, il lavoro del contadino descritto da un anonimo fattore gardesano, parla in generale di diversi lavori non legati propriamente all’olivo.
Tanto spazio è dedicato ai lavori in montagna, la nostra montagna, il Monte Baldo, facendoci comprendere il forte legame che un tempo esisteva tra gli agricoltori dell’area gardesana e il monte retrostante. In luglio e agosto la fienagione, in settembre e ottobre la raccolta e il trasporto a valle dello strame, della paglia e di vegetali ormai marciti, che servivano per nutrire gli animali e per formare il concime. Solo a novembre si badava a che tutto fosse pronto per la raccolta delle olive, che iniziava a novembre e concludeva nel mese successivo, con la produzione dell’olio.
E’ tempo quindi di prepararsi.